mercoledì 24 novembre 2010

Doveroso omaggio allo scultore Francesco Riccardo Monti

DOVEROSO OMAGGIO AD UN ARTISTA FAMOSO NEL MONDO

(E. S.) Lo scultore Francesco Riccardo Monti (Cremona 1888-Manila 1958), che moltissimi cremonesi ricordano anche se per una trentina d’anni rimase lontano dalla sua Cremona, morì nel 1958 nella capitale  capitale delle Filippine, E’ stato nel 1974 rievocato con una mostra per iniziativa dell’ADAFA e delle figlie che, per diversi anni, hanno raccolto materiale, statue, bronzi e marmi esistenti in molte case dei cremonesi.
La mostra intese rivolgere un doveroso omaggio ad un cremonese che fu uno dei più famosi scultori, noto non soltanto in Italia, ma anche all'estero. Gli scultori Monti costituiscono intere generazioni di artisti e spesso, vengono anche confusi. Il padre di Francesco Riccardo, Alessandro, fu <<scultore, lo zio Silvio fu famosissimo scultore e scultori di una chiarissima fama furono anche il nonno ed il bisnonno>>.
Francesco Riccardo Monti, nato il 6 settembre 1888, crebbe tra lastre di marmo, odori di fonderia e scalpelli. Il laboratorio, a quel tempo assai modesto, si trovava in via Mazzini, poi trasferito all'inizio di via Bergamo nelle vicinanze dell'attuale Dopolavoro Ferroviario. La casa-laboratorio dei Monti era un continuo richiamo per i cremonesi poiché il giardino antistante e il vasto camerone all'interno erano pieni di statue, di macigni, di pietre di ogni colore e qualità e di bronzi, taluni di eccezionale dimensione.
Riccardo Monti ebbe a svolgere la sua preparazione e maturità, dopo gli studi compiuti all'Accademia di Brera, in un periodo in cui grandissima era la fama di Dossena, passato poi alla storia per le sue clamorose imitazioni e per i falsi. Fu proprio un dissidio artistico, scoppiato col Dossena per un monumento da erigersi al Cimitero, che lo fece allontanare da Cremona accettando prima una offerta per una mostra a Sanremo, poi a New York e da qui, su invito di un famoso architetto per importanti lavori, nelle Filippine.
Riccardo Monti seppe così bene farsi valere ed apprezzare che innumerevoli furono le opere realizzate a Manila ed in altre città dell'arcipelago.
Chi avesse l'avventura di visitare questo paese si troverà di fronte a monumenti che si trovano nelle vie di Manila, a quindici statue realizzate per l'Università di S. Tommaso, a sculture e bassorilievi per il teatro Metropolitan, per il teatro Capitol e per il Preventorium Quezon.
Queste notizie danno soltanto pallidamente l'idea del numero di opere realizzate da Monti.
Nella mostra figurarono decine e decine di fotografie che documentarono l'attività del Monti.
Nell’arcipelago filippino ha creò statue gigantesche nelle quali il gusto artistico occidentale (soprattutto italiano) si fuse magistralmente con la cultura orientale.
Rimasto profondamente legato ad una forma evidenziata del realismo, Monti seppe assimilare quanto il mondo artistico andava suggerendo, pervenendo ad una prodigiosa stilizzazione nella quale occidente ed oriente si sono armonizzati.
Fu per quattro anni anche ad Hong Kong e Shangai, ( famosa è la statua equestre al generale Tang Chi Yao Governatore civile e militare del Yannan), che furono per lui preziosissimi e portatori di esperienze artistiche.
Monti si sentì affascinato dal mondo e dalla civiltà dell'Oriente e cercò di interpretarli.
Ne sono testimoni non soltanto le sculture rimaste ancora oggi, ma centinaia di disegni, di schizzi, di acquerelli.
Stava tra gli umili, preferiva i poveri, aiutava soprattutto i ciechi perché il suo animo, sensibile e generoso, si faceva interprete della modestia, della sofferenza, del dolore.
Si direbbe che Francesco Monti trovasse, tra la gente povera, la forza alla sua arte. Ma eccelse anche nella ritrattistica. Ha scolpito busti e figure intere a importantissimi personaggi politici, ancora oggi conservati nelle sale e nei palazzi del Governo.
La perfezione stilistica era così straordinaria che oggi, molte statue assomigliano a fotografie.
Ebbe moltissime avventure e traversie durante l'ultima guerra per l'occupazione delle Filippine da parte dei giapponesi e degli americani,
Fu internato e fatto prigioniero e dichiarato anche traditore e nemico della patria.
Superate queste traversie, nel dopoguerra ebbe l'incarico della ricostruzione di Manila, ridotta ad un ammasso di macerie ed assunse l'incarico di insegnante di scultura presso l'Università di S. Tommaso che, adornò di gigantesche statue.
Cremona è ricca di suoi lavori. Chi va sotto i portici del Comune potrà ammirare il busto dedicato a Ettore Sacchi, che fu ministro del Parlamento italiano e nel nostro Cimitero esistono decine e decine di statue che adornano tumuli e cappelle gentilizie.
Morì l’11 agosto 1958 per un banalissimo incidente automobilistico e tutta Manila pianse questa perdita. Il semplice monumento nel Cimitero di Manila, voluto e realizzato dai suoi allievi, è l’indelebile testimonianza del suo valore di uomo e di artista.
La mostra, voluta con entusiasmo doveroso dalle figlie, ha richiamato alla memoria delle vecchie generazioni l'arte di un cremonese che ebbe fama universale, ma anche a coloro che lo conobbero per la prima volta.

1 commento:

  1. Presso la casa di riposo Vassali-Remondini di Castell'Arquato (PC), è stato ritrovato un busto commissionato in memoria di un benefattore ed eseguito dallo scultore Riccardo Monti nel 1920, l'opera è in buone condizioni e sarà prossimamente esposta della nuova erigenda casa di riposo.
    Contattare: info@vassalli-remondini.it

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