Prof. Francesco Riccardo Monti, Università Santo Tomas, Manila
Un cremonese
angosciato contribuì alla ricostruzione di Manila dopo la distruzione avvenuta
nella seconda guerra mondiale
Divenne in seguito
un profondo e arguto conoscitore dei nativi e una specie di istituzione
nazionale
Si era
allontanato migliaia di chilometri dalla sua Cremona dove era nato e si era
fatta una famiglia. Aveva conosciuto
le prime
soddisfazioni ma anche cocenti ed amare delusioni di ordine politico.
Animato da nobili sentimenti
di giustizia, Nino
Monti reagì ad un’ingiustizia perpetrata ai suoi danni abbandonando senza indugi l’ingrato mondo provinciale per cercare altrove
quei riconoscimenti che nella sua città non gli erano stati pienamente
tributati.
Si trasferì nelle Filippine in seguito all’invito di
un illustre architetto filippino e
questa personalità lo aiutò in tanti frangenti; lo sostenne a tal punto che lo pretese
l’intera Manila. A guerra finita dovette ristrutturare le chiese distrutte,
installare nuovi monumenti e correggere
i piani regolatori della grande città . Elaborò il piano insieme al suo amico
architetto e lo mise in atto, trasformandosi anche in industriale, assumendosi
impegni di lavoro enormi, ed il
materiale impegnato proveniva quasi tutto dalle industrie italiane, dando una
testimonianza certa e indiscutibile anche in progetti architettonici.
Aiutò i numerosi
italiani in difficoltà che ivi si
trovavano quando i giapponesi si impadronirono delle Filippine e di Manila.
Subì anche la prigionia in un campo di
concentramento; << Monti ha
collaborato col nemico, Monti è un
traditore ! >>; riuscì ad evitare
il plotone d’esecuzione per l’intervento di una personalità religiosa.
Intimamente
religioso, sempre sereno, ricco di affetti e di entusiasmi, instancabile nel
lavoro, capace di sorridere di sè e della vanità degli uomini, Francesco Riccardo Monti fu una
personalità affascinante, un artista d’eccezione, uno scultore ben degno
d’essere ricordato.
Morì in Manila improvvisamente travolto dalla sua
stessa macchina mentre era nel pieno della gloria artistica.